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degrado. Il fenomeno del “riuso” delle aree industriali dismesse, infatti, se
il progetto è ben pensato, può avvantaggiare notevolmente la comunità,
migliorando l’attrattività nelle città, rivitalizzando le strutture trascurate e
abbandonate, producendo redditività economica, avendo ripercussioni
positive e generando innovazioni nel campo della tecnologia,
dell’organizzazione del lavoro e della creazione di nuove attività e servizi.
Oltre alla riconversione, appare di particolare interesse l’iniziativa di
alcune Associazioni di operatori immobiliari, FIABCI in testa, di aver
sottoposto al Governo un memorandum per introdurre in Italia una
normativa che abbini mattone e residenza: la cosiddetta “Golden Visa” in
grado di attirare residenti di alto profilo, in termini di patrimonio, con
una elevata capacità di spesa e tutto l’indotto che ne consegue. L’obiettivo
è portare una testimonianza e proposta concreta, forte della conoscenza
che FIABCI ha dei contesti internazionali, che spinga il Governo ad agire
prontamente per incentivare gli investimenti stranieri nel Real Estate
italiano. Normative come il “Golden Visa”, già promulgate in Paesi quali
UK, USA, Spagna, Portogallo e Paesi Balcanici, rappresentano un volano
per rilanciare il mercato immobiliare, alla luce delle eccellenze e delle
potenzialità del nostro Paese. È importante comprendere che parlando di
“Golden Visa” non parliamo solo di investitori istituzionali, ma di migliaia
P
artendo dal presupposto, non oggetto del presente lavoro, che siano
rispettati e raggiunti nei processi di sviluppo e di ristrutturazione
i migliori standard qualitativi in relazione agli aspetti energetici,
ambientali, architettonici, impiantistici, etc., obiettivo di chi scrive
è quello di fornire ai lettori qualche spunto di riflessione e alcune idee
“alternative” a quelle classiche in tema di processi e strumenti per il
rilancio del Real Estate nel sistema paese Italia. Che cosa fare? Quali
opportunità sfruttare? Quali percorsi intraprendere? Una prima attività
consiste nel “riuso” delle aree dismesse, in modo particolare verso dei
manufatti edilizi sempre più degradati ed obsolescenti, in posizioni
centrali o periferiche delle città che, se non ripensate ed adattate alle
esigenze dell’attuale clientela del mercato immobiliare, rischierebbero
di trasformarsi in edifici fatiscenti e abbandonati mentre, se valorizzati,
potrebbero essere fonte di grandi opportunità economiche e sociali per
gli investitori e la comunità in genere. Il riutilizzo delle aree dismesse ha
sia lo scopo di ridurre al minimo l’uso del suolo sia il fine di trovare uno
sbocco positivo alla crisi che ha investito i diversi comparti, cercando di
contribuire in maniera positiva al rilancio degli stessi. In ogni città non è
raro vedere numerosi edifici o addirittura intere porzioni di città,
completamente inutilizzati, abbandonati o sfitti, in evidente stato di
Elena Delsignore - Antonio Campagnoli
Il Punto Rea Srl/Corfac International
crowd
funding
Mercato immobiliare ad oggi:
una riflessione
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