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andare via?
Giorgio Robba
Presidente e socio fondatore
di Avalon Real Estate S.p.A.
A
ttualmente viviamo una fase del nostro
mercato interno dove, già vessati dal
calo della domanda e da un’incessante
recessione, tra burocrazia asfissiante
e mancanza di risorse economico-finanziarie,
riuscire a vedere una prospettiva positiva
per chi opera nel mercato delle costruzioni
italiano è veramente difficile.
Nasce allora la domanda spontanea
sull’opportunità o meno di trasferire parte
della propria attività all’estero ma dove,
o come? La varietà della scelta impone
opportune cautele: ci sono paesi con
democrazie per nulla o insufficientemente
sviluppate, dove lo stato di diritto non esiste e
non garantisce, e nei quali è oggettivamente
molto difficile operare; ma le sorprese per
le imprese possono venire anche da contesti
più stabili ed ugualmente difficili per buona
parte del nostro settore. Dai primi anni
novanta, ad esempio, molte imprese italiane
affrontarono il mercato tedesco, per sfuggire
alla crisi di quello italiano. Si trovarono
quindi ad affrontare Committenti e Direzioni
Lavori durissimi, Capitolati Tecnici molto
dettagliati ed applicati “alla lettera” (senza
quella minima dose di flessibilità e di buon
senso che li avrebbe resi-sia chiaro, in modo
totalmente lecito- effettivamente applicabili).
Allora le Imprese, in generale, persero molti
soldi in queste operazioni e si indebolirono
sotto ogni profilo (quando non fallirono).
Eravamo per farla breve impreparati per
quel mercato. Il primo ragionamento da
fare quindi è sul “dove”. Alcuni mercati
interessanti sono geograficamente vicini,
il nord Africa ad esempio. L’Algeria per
molti è, già oggi, una buona risorsa: vicino,
di diritto e lingua francese. La presenza di
Imprese italiane è già molto nutrita, è un
Paese con enormi prospettive di sviluppo
edilizio ed infrastrutturale, Paese inoltre
ricco di risorse naturali (gas in primis).
Accanto ad esso, con caratteristiche analoghe
ma ancora sicuramente meno sviluppato, il
Opportunità sui mercati
esteri, problemi
sul mercato italiano,
imprese all’estero
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