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ClaudioDeAlbertis
PresidenteANCE
Assimpredil Ance,
un interlocutore importante
ANCE
Qui sotto:
Immagine deLaGiornatadelleVessazioni
promossadaAssimpredilAnce
nel luglio2013
L
a forzadell’Ance è, prima
di tutto, la forzadella sua
rete. Un sistema complesso
e articolato, praticamente
uniconel panorama industriale
italiano, cheha, da sempre,
avutoun grande ruolo euna
grande responsabilità: quella
di rappresentare il principale
motoredelmercato internodel
Paese, conquasi 3milioni di
addetti eun’enormefiliera, ben
80 settori collegati allanostra
attività. Unmondo, il nostro
mondo, chepiùdi ogni altro
ha subito i drammatici effetti
della crisi economica. Troppe
opportunità venutemenoper le
impresedi costruzione,mancati
finanziamenti dallebanche,
pagamenti delle amministrazioni
al lumicino, un caricofiscale e
una burocrazia insopportabili.
Annimoltodifficili, in cui ci
siamo rimboccati lemaniche,
affrontando i problemi con forza
edeterminazione e senzaperdere
mai di vista l’importanzadel
dialogo interno edel contatto
con il territorio. E seoggimolti
importanti risultati sono stati
raggiunti, se il Parlamentoha
coltomoltenostreproposte, se
il Governo è tornato amettere
al centrodella sua agenda il
rilanciodell’edilizia, facendo
propri i nostri piani e lenostre
sollecitazioni, lodobbiamo a
una rete chenonhamai smesso
di lavorare sodo e crederenel
futuro. Un’azione incessante
cheha fatto sì che l’Ance fosse
riconosciuta e consideratanon
tanto solo comeportatrice
legittimadi interessi di parte,
di una categoria,ma anche e
soprattutto come interlocutore
autorevole, capacedi intercettare
i bisogni della collettività edi
contribuire all’individuazione
di soluzioni e strategieper
ripartire eportarefinalmente
l’economia e ilmercatodel
lavoro fuori dalle secchedella
crisi. Il pianodelle 5mila opere
immediatamente cantierabili
che, su invitodelministrodelle
InfrastruttureDelrio, abbiamo
censito inbreve tempo grazie
al nostro sistema associativo e
alla stretta collaborazione con
le amministrazioni locali, e che
èora all’esamedel Governo,
è l’emblemadi quanto sia
efficace e capacedi ottenere
risultati importanti la sinergia
dellanostra rete. Ma tanto c’è
ancorada fare, sepensiamo che
la ripresa comincia ad affacciarsi
solo adesso, conunquadro
macroeconomico rinnovato
eprimi spiragli positivi che
dobbiamo essere in gradodi
cogliere e sfruttare apieno. In
questo sensoMilano rappresenta
un terrenodi sfide importanti.
Investitori internazionali
emondodella cultura,
dell’architettura edel design
stannomostrando interesseper
la città, cheoggi viveunprocesso
di grande trasformazione. L’Expo
è sicuramente l’occasione e al
tempo stesso la sfida che stiamo
affrontando a testa alta affinché
ilmondo veda quantonon
sono solo lebellezze artistiche,
paesaggistiche e culturali, a
rendere forti i nostri territori,ma
anche la capacità tecnologica,
competitiva e innovativa. E
sono lenostre imprese le
grandi protagonistedi questo
cambiamento. Penso allo skyline
completamente trasformato,
alle ex aree industriali che
stanno avendonuova vita, alle
infrastrutturedi collegamento
semprepiù sviluppate.
Ungrandeprocessodi
riqualificazione e trasformazione
urbana in cui sicuramente l’Ance,
e inprimo luogoAssimpredil,
hamesso la suafirma, facendosi
portatrice, con le istituzioni, le
forzeproduttive e intellettuali
della città, dellanecessitàdi un
rinnovamento, individuando
soluzioni e stimolandoprogetti
chepotessero rispondere apieno
alle sfide che avevanodavanti.
Il processodi cambiamento,
però, è tutt’altro che concluso.
Non ci siamo lasciati ancora alle
spalle il fantasmadella crisi che
ha cambiatoprofondamente il
voltodellanostra economia e
inquesta riconversione, ancora
una volta, i costruttori sono
chiamati a svolgereun ruoloda
protagonisti.Milanopuòguidare
la ripresa inquanto laboratorio
di unnuovomododi essere
impresa, con grande attenzione
allaqualità, alla sostenibilità e
alla rigenerazione,ma anche
all’innovazionedei processi
produttivi. Ed èproprio a questo
modello chedeve continuare a
fare riferimento il nostro sistema
associativo, consapevole che
ripensare ilmododi fare impresa
edi costruire è la chiave grazie
allaquale lenostre aziende
saranno capaci di innovare e
traghettare l’economia e il settore
fuori dalla crisi. Inquesti 70
anni Assimpredil hadimostrato
di accompagnare efficacemente
il processo evolutivo e i
cambiamenti della città,
diventandopuntodi riferimento
e interlocutore importante.Un
ruolo che, sono certo, continuerà
a svolgereper il territoriodi
Milano anche in futurodi fronte
alleprossime sfide.
Luigi Colombo
PresidenteAnceLombardia
Un’associazione
generosadi stimoli
ANCE
Lombardia
I
l 16novembre1971è stato
creato ilCentro regionale
deiCostruttoriEdili della
Lombardia. Per iniziativadi
alcuni imprenditori illuminati,
prima in Italia traquelle regionali
dell’Ance, oltrequarant’anni fa
è stata istituita la rappresentanza
delle impreseedili lombardeche
avrebbedialogatocon laRegione,
nataappena l’annoprecedente.
Tra i Presidenti dellediverse
Associazioni Provinciali c’eraanche
CarloMangiarotti cheguidava
Assimpredil inquegli anni echeè
stato il primoPresidentediAnce
Lombardia; eper i primi tempi
Assimpredilhaancheospitato
gli uffici del regionale.Ecosì è
iniziataun’altraavventuradel
nostro sistemaassociativoche
ha semprecercato, unico tra le
diversecategoriedel panorama
Confindustriale, di organizzarsi
e strutturarsi inmanieramolto
articolata, seguendo lenovità
istituzionali eadeguandosi alle
nuoveemutatenecessitàche
talinovitàhannocomportato.
Ledisciplinedi competenza
concorrenteStato-Regione, infatti,
si sono, negli anni, ampliatee
articolatecon sempremaggiore
dettaglio, nell’ambitodellacornice
definitaa livelloStatalee, di
conseguenza, l’attivitàdi lobby
regionaleècresciutanotevolmente
rispettoal principioproprio
perché, comepermolti comparti
produttivi, la regolamentazioneè
diventata, col tempo, semprepiù
dettagliataecomplicata(anche
troppo!). Pertanto, ladefinizione
dellediversenormee regolamenti
regionali –e lapossibilitàdi
apportaredall’esternoun
contributoadessa–ha richiesto,
sempredi più, un’attenzioneed
unapreparazione specificheper
gli operatori e, dunque, risorse
aciòdedicate.Nonènecessario
farenomi oclassifiche tra le
varie rappresentanzeprovinciali,
mabisogna riconoscereche
l’AssociazionediMilano,
soprattuttograzieadalcuni
imprenditorimolto vivaci, è
sempre stataquellacheha
datograndi stimoli all’attività
associativa regionale, fornendo
un supportoprezioso in termini
di approfondimentoeproposte.
Il sostegno fondamentaleche
Assimpredilha sempregarantito,
amioparereèderivato–ederiva
tutt’oggi –non solodalle risorse
(economicheeumane)disponibili,
oggettivamentepiù importanti
di quelledellealtreProvince,ma
anchedaun “approcciomentale”
moltodinamicoeattivo, a volte
esuberante…, checaratterizza
tanti imprenditorimilanesinella
loroattivitàprofessionaleeanche
nella loro vita. Forseperché il
Capoluogoconsente scambi
particolarmente stimolanti con
molti ambienti diversi: conquello
politico, senz’altro, e sicuramente
conquelloeconomico,maanche,
e sempredi piùnegli anni, con
quelloculturale, peresplicita scelta
di alcuni imprenditori.Epenso
che inuncontestocomequesto,
dove si respiraun’atmosferaassai
stimolante, anche internazionale,
lepersoneequindi puregli
imprenditori, abbiamoopportunità
di “crescita” (nel sensopiùampio
del termine),maggiori rispettoad
altri contesti territoriali piùpiccoli
echiusi dove, verosimilmente, ci
sonomenoconfronti e relazioni
eterogenee tra loro.Certo, negli
ultimi anni, con ladiffusionedella
retee lo sviluppocontinuodelle
nuove tecnologie, questedifferenze
tra il centroe la “periferia” si sono
attenuate,macredoche l’energia
e l’iniziativadiMilanocontinuino
adesserepiuttostoevidenti. Il
luogocomunedelmilanese
attivo, operosoedefficienteè
fondato(comemolti luoghi
comuni, del resto); e lodimostra
anche l’apportocheAssimpredil
Anceha sempre fornitoadAnce
Lombardia, consentendoalla
nostra realtàassociativa regionale
di crescereeaffrancarsi come
interlocutorenaturaledella
Regioneper lenumerosediscipline
che interessano il settoredelle
costruzioni. Mi permettodi
rilevare, comePresidentediAnce
Lombardia, che si è trattato, in
questi anni per lomeno, di un
contributobiunivoco, di una
collaborazioneosmotica: nel
sensocheAnceMilano,Monzae
Brianzaha, senzadubbio, avutoun
ruolo fondamentalenell’attività
dell’Associazione regionale;ma,
allo stessomodo, sonoconvinto
che siagli imprenditori che
la strutturamilanesi abbiano
trovato, inquesto rapporto,
occasioni di grandearricchimento
professionale, in ragione, anzitutto,
delleesperienzeacquisiteedegli
spazi che, inambito regionale,
ilCentredil è stato ingradodi
ritagliarsinei propri rapporti con
i diversi interlocutori, istituzionali
enon.Diversi imprenditori
milanesi, alcuni assai vispi ecuriosi,
hannoguidatoAnceLombardia,
anche inmomentinon facili
per l’Associazione, edhanno
sempredatoungrandeapporto
all’attivitàdell’Ance regionale,
sianelle relazioni con laGiunta
e ilConsiglio regionali lombardi,
chenelle relazioni “interne” con
l’AssociazioneNazionalenei
confronti dellaquale si ècercato
di presentare, compatti, un’unica
voce lombarda– salvoalcuni casi
di valutazioni diverse, legittime,
di singoleAssociazioni che
rimangono, comunque, autonome
nelle loro scelte. Sonoconvinto
che, al di làdelle tendenzeattuali
che, permotivi congiunturali,
spingono indirezionedi
efficientamenti di sistemaed
eventuali accorpamenti di strutture,
le rappresentanzeprovinciali,
per laconoscenzachehannodel
territorio incui operanoedelle
sue specificità, oltrechéper il
radicamento sudi esso, sianodelle
presenze importanti per le imprese
associateedellequali difficilmente
si potrà fareameno.Assimpredil
loèdi sicuroe lohadimostrato
tante volte incuihadatoprovadi
essereun rappresentante serioe
affidabileeunpuntodi riferimento
per l’elaborazionedi proposte
intelligenti siaa livello locale, che
regionalechenazionale.
1...,10-11,12-13,14-15,16-17,18-19,20-21,22-23,24-25,26-27,28-29 32-33,34-35,36-37,38-39,40-41,42-43,44-45,46-47,48
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