036_037
BrandoLippi
StudenteFondazione ITS
Cantieri dell’Arte a.a.
2014/2015
La vocedi uno studente
discorso tenuto inoccasionedell’evento svoltosi inTriennaleper lapresentazionedel libroNei cantieri dell’arte, 9 febbraio2015
Fondazione
ITS
M
i e’ stato chiestodi
parlaredime, del
perchémi trovoqui e
di cosami aspettodal futuro.
Sonouno studentedella
Fondazione ITSCantieri dell’
Arte edun lavoratore. Perché
il restauro? Perché comemolti
coetanei italiani, primadi iniziare
questo corso, non avevograndi
prospettive: nulladaperdere,
ma tuttodaguadagnare…Niente
postofisso enessun futuro troppo
avviato.Unaunica speranza:
quelladi riuscire apartecipare
aun corsonobile equalificante,
su cui perònon avevo la certezza
matematicadi chi e cosa avrei
incontrato; di quali esperienze
avrei vissuto; di dovemi avrebbe
condotto il viaggio intrapreso.
Del restauromi aveva sempre
affascinato il concettodi nobiltà
d’animo e cioè cheunbene, non
importaquanti bombardamenti
abbia subito, quanti secoli abbia
conosciutooquantimillimetri
di carbonatazione abbia
accumulato; quante intemperie
possa aver subitonegli anni. Per
lasciareuna tracciadellapropria
esistenza, per riuscire a superare
imomenti difficili che la vita
chiededi affrontare, chiunque,
comequalunquemonumentoo
operad’ arte arrivata anoi, dalla
nostra storia avrà lapossibilitàdi
restaurarsi edi rivivere: a tutto c’è
rimedio.Quindi il restaurodal
miopuntodi vista èun viaggio
affascinante che iniziadallo studio
delle tecnichedel passato, passa
per il confronto con le tecnologie
modernee si interroga sul futuro.
Ho sceltodi intraprenderequesto
viaggioperchémi piaceva l’ idea
di poter accostarequestomondo
almio futuro.Un futuro che
indipendentementedal tipodi
contrattoodal tipodi stipendio
mi porti ad incanalare le energie
e lamia vita lavorativa inquesta
visionedelle cose. Ad essere
presentequando si prenderanno
scelte che saranno riconosciute
dalla collettività; a farepuredei
sacrificimaper unagiusta causa,
perché son certo che lavorando
bene le soddisfazioni personali
ed economiche arriveranno.
Basteràquindi armarsi di
microsabbiatrici, laser, sonar,
termocamere, stratigrafie, resine e
cocciopesti (abbinati ovviamente
ad anni di esperienze e adelle
qualificheprofessionali), perché
sappiamo tutti che i progetti per
un restauro sono i più studiati,
i piùdettagliati, e verificati..
proprioperché è il tema con i
suoi valori ingioco a richiederli.
Quandomi sono iscritto al corso,
questa ideadi futuronon era così
chiara; di settimana in settimana
però, sono entrato inquest’ottica
semprepiù.Nel riconoscere
ad esempio lebellezze che ci
circondano, annusandone il
lavoro e la faticadegli operatori,
la loropassione e lamotivazione
che li spinge ad alzarsi almattino.
Tutto ciòmi rendefiero (
nonostante la crisi, i sogni che
ci hanno rubato, il futuro che
non avremo e la sfiducia che ci
pervade)di appartenere al Bel
Paese efiducioso cheungiorno
riusciremo a restaurare anche
l’Italia così come si deve e come si
merita..Mi dico sempre chenella
vita ilmottodev’essere: crederci
sempre, arrendersimai! Ed io ci
credo!Ci credo inquesto corso e
credo che anch’iohodiritto adun
futuromiglioredelmiopresente!
S
ono trascorsi ormai tre anni
dalmio insediamento in
Esem comePresidente e,
con certezza, posso affermare
che le già proficue relazioni che
quotidianamente si sviluppano
fraEsem edAssimpredil Ance si
sono incrementate e consolidate.
Dato il lungoperiodo (oltre 50
anni) cheha vistoAssimpredil
Ance (70 anni) edEsem (61
anni) operare sinergicamente,
pur condistinti ruoli, al finedi
sostenere la crescita e lo sviluppo
del settore edilemilanese, ritengo
opportuno evidenziare come
questa antica relazione affondi
le sue radici nella storia e come
si sia sviluppata e trasformatanel
tempo, per rispondere allenuove
esigenzedel settore stesso. Gli
anni 50 furono caratterizzati da
un’importante espansionedel
settore edile, vista lanecessità di
ricostruire l’Italia post bellica.
Pertanto si rese impellente
il bisognodimanodopera
qualificata e specializzata da parte
delle imprese. La principale forza
lavoro era però fornita dal settore
agricolodel nostro sud, che si
caratterizzava per non avere
alcuna formazione specifica. In
questo frangente si compì una
prima importante scelta che
caratterizzerà tutto il successivo
percorso: le imprese, con la loro
associazione, e leOO.SS. dei
lavoratori ritenneronecessario
fornire a questi lavoratori una
adeguata specializzazione sia in
termini di abilità operative che in
termini di cultura del lavoro edi
consapevolezza dell’importante
FilippoFalzone
PresidenteESEMEnteScuolaEdileMilanese
Una relazione in crescita
Esem
ruolo che sarebbero andati
a ricoprire costruendo le
abitazioni, le scuole, gli ospedali
delle loro stesse città. Esem
sviluppò la propria struttura
formativa, educativa edi
accoglienza (il convitto), che
permise a centinaia di giovani
braccianti di trasformarsi in
valentimuratori, carpentieri,
capomastri, tecnici, ed in alcuni
casi anche imprenditori. Le
relazioni e le collaborazioni fra
Esem edAssimpredil Ance si
svilupparonoper fornire alla
struttura formativa insegnanti di
disciplinepratiche individuati
fra lemaestranze espertedelle
nostre imprese che - supportati
da specialisti della formazione -
divennero valenti docenti epunti
di riferimentoper tanti giovani
allievi. Inoltre si collaborò
assiduamenteper sostenere i
giovani lavoratori nel delicato
momentodell’inserimento
nel tessutoproduttivodelle
imprese. Questo veloce accenno
alle origini rimarca come
quell’imprintingdi attenzione
alla formazionedel lavoratore e
alla persona a tutto tondo abbia
segnato anche le successive
stagioni produttivedel nostro
settore, indipendentementedal
ciclico alternarsi dimomenti di
crescita e contrazione, fino ad
arrivare ai nostri giorni in cui
una crisi senza precedenti sta
profondamente ridisegnando
l’intero comparto. L’investimento
sulla formazionedelle risorse
umanedel nostro settorenon è
mai venutomeno, anzi proprio
imomenti di crisi debbono
essere l’occasioneper formare
lemaestranze al nuovo ciclo
produttivodel settore edile,
completamente cambiato sia
nel processo chenel prodotto
(basti dire “classificazione
energetica”). Tornando allamia
recente ed attuale esperienza,
devo innanzitutto sottolineare
quanto il contestodi riferimento
sia cambiato. L’attenzione è oggi
concentrata sulla formazione
continua delle risorseumane già
in forza allenostre impreseper
il loro aggiornamento e, quando
serve, per la loro riqualificazione.
Anche il periododi svolgimento
delmiomandatodi Presidenza è
stato caratterizzatoda specifiche
emergenze, inparticolaredalla
necessitàdi supportare le imprese
ad assolvere la sempremaggiore
moledi obblighi formativi
cheun legislatore ipertrofico
assegna al nostro settore. Si
rendenecessario evitare che
tanteprofessionalità cresciute
nellenostre imprese vengano
espulse edispersedai devastanti
effetti che questa perdurante
crisi strutturale sta provocando,
conparticolare accanimento
sugli organici. Queste tematiche
possono essere adeguatamente
affrontate grazie alla stretta
collaborazione traEsem ed
Assimpredil Ance, alleanza che
opera sinergicamente garantendo
formazione in relazione ai reali
fabbisogni delle imprese. Un
altro aspetto significativo è che,
da qualche anno, le relazioni fra
ledue strutturenon si limitano
allefigure apicali. Questo è
stato il risultatodi una linea
di indirizzo cheha fortemente
caratterizzato lamia Presidenza
e cheha permesso allepersone
di conoscersi reciprocamente, a
tutto vantaggiodella qualità della
relazione, creandoun clima di
collaborazione e reciproca stima.
I diversi funzionari di Assimpredil
Ance edEsem si confrontano e
collaboranoquotidianamente
sudiversi aspetti, inparticolare
inmerito ad iniziative formative
espressedalle imprese o
da specifici territori. Esem
edAssimpredil Ance – a
coronamentodell’inscindibile
unione – sono inoltre soci
fondatori del percorso I.T.S.
“Istituto tecnico superioreper le
tecnologie innovativeper i beni e
le attività culturali
I Cantieri dell’Arte”: percorso
ordinamentale biennalepost
diploma per la formazionedei
conduttori di cantieri di restauro.
Un’altra ricaduta della virtuosa
collaborazione si riscontra
nell’ambitodella fondamentale
sfida per la diffusionedella
innovazione fra lenostre
imprese, sviluppata attraverso
canali di finanziamentopubblico
concepiti per promuovere la
necessaria formazionedelle
risorseumane.
In conclusione, posso affermare
che il rapporto sinergico tra
Esem edAssimpredil Ance è
e sarà il fattore vincenteper
affrontare le sfidedel futuro.
Non èdifficile costruire case,
difficile è costruireuomini.