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Chi investe in costruzioni e
Misurata in termini reali (quantità) la
produzione dell’intera filiera delle costruzioni,
fra il 2007 e il 2013 è diminuita del 29%.
Le prospettive per il prossimo anno sono
di un ulteriore diminuzione. Unmercato
complessivo che la crisi ha ridimensionato
di circa un terzo: tanto che nel 2013
si è arrivati a produrre 140miliardi di euro
inmeno rispetto a quanto veniva realizzato
nel 2007. Riconfermare la persistenza
di questa straordinaria crisi. Il consuntivo
del 2012 e le previsioni per il 2013
e il 2014 stanno ad indicare un sensibile
peggioramento rispetto alle già negative stime
fatte lo scorso anno in questomedesimo
rapporto. Si tratta di un ridimensionamento
del mercato che, almeno a partire dal 2010,
è esclusivamente determinato dalla domanda
interna. L’economia italiana appare fra le più
lente a riprendersi fra le principali economie
avanzate del Mondo. In questo quadro,
la filiera italiana delle costruzioni grazie alla
positiva dinamica delle esportazioni attenua,
sia pure parzialmente, le proprie perdite.
Questo è avvenuto nonostante un generale
contesto di stagnazione nei Paesi
occidentali e di contenimento della crescita
nelle economie emergenti. I produttori
di materiali e tecnologiemeccaniche e i
servizi - al netto pertanto del settore delle
costruzioni in senso stretto - dopo il brusco
crollo del commerciomondiale subito nel
2009 (-17,8% nel sistema delle costruzioni),
hanno ottenuto una serie di risultati positivi.
Ma se la presenza internazionale delle nostre
aziende produce esiti positivi, è la domanda
interna a rappresentare un drammatico
freno. Tutti i comparti del mercato paiono in
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