dedalo 39 - page 8

editoriale
Giocare tutti il nostro ruolo
L’
...
uscita dalla crisi può avvenire seguendo l’innovazione dei processi produttivi alle
diverse scale, in termini sia politico decisionali che geografici. La scala delle scelte possibili
è effettivamente plurima: esiste però una dimensione territoriale nella quale è possibile
essere protagonisti diretti di un cambio di rotta ed uno sviluppo competitivo più alto, ovvero una
scala minore rispetto a quella europea o nazionale, una dimensione di tipo territoriale locale,
con delle proprie peculiarità e vantaggi. Pensando al nostro territorio i soggetti della filiera delle
costruzioni, sviluppatori, produttori, costruttorimaanche progettisti, sono soggetti adun’altissima
competitività dovuta alla densità di presenze altamente qualificate di tutto il processo. A fianco
della linea produttiva di primo grado università, centri di ricerca, amministrazioni esigenti.Va
da sè che i fenomeni più stimolanti in termini di imprese innovative ed all’avanguardia abbiano
spesso una precisa dimensione geografica e che il nostro territorio, le nostre aree urbane ed i bacini
che le circondano, siano i luoghi dove più facilmente possano verificarsi condizioni di forti sinergie
per l’emergere di nuove imprese. Credere fortemente in un territorio non necessariamente significa
allontanarsi daambiti di politica economica centrale per _ fare da sè_ma investire risorse e talenti
propri apotenziare precisi fattori di vantaggio li presenti. Siamo inun territorio dove i vantaggi da
mettere in campo ci sono. Il nostro bacino si può configurare, dati allamano, comeunvero e proprio
bacino specialista per il settore delle costruzioni. La densità di soggetti coinvolti in questo settore,
in termini numerici, con tutti i progettisti a fianco diventa un potenziale industriale del quale
non si può non prendere atto; le interazioni fra tutti i soggetti possono generare forti accelerazioni
nei processi di apprendimento e crescita generale. Dunque in questo momento durissimo per tutto
il settore la ripartenza potrebbe essere proprio questa: ripartire dalle relazioni espresse dal proprio
territorio consapevoli del valore che racchiude in termini di professionalità, esperienza, talento. E’
come se il bacino di Milano, Monza, Lodi potesse esprimere come le esperienze di alcuni distretti
tecnologici, le qualità di un bacino dell’edilizia. Certo gli errori da evitare sonomolti edun’analisi
costante dei risultati più che necessaria. Ma l’interazione fra più soggetti, pubblici e privati più
semplice, ed in grado di generare accelerazioni nei processi di crescita delle imprese consistenti.
Pensiamo alle potenzialità di un R.E. come quello attualmente adottato nel Comune di Milano
ed al suo iter verso la pubblicazione e l’approvazione: alla luce dei nuovi assunti di sostenibilità
ambientale, risparmio energetico, verifica sismica e non consumo di suolo, riesce ad esprimere
veramente dellemotivazioni stimolanti nell’ambitodella trasformazione e recupero opropone visioni
poco condivisibili? La responsabilità delle parti vale soprattutto in momenti come questi dove
ciascun componentedellafilieraha l’obbligomoraledi presentare le proprie istanze perchèancheuno
strumento normativo come il R.E. diventi strumento incentivante della trasformazione e sviluppo
del nostro territorio e per la profilazione di nuovi prodotti anche in termini edilizi. Il momento, le
contingenze locali, la presenza di tanti attori qualificati è quanto di meglio possiamo avere per
creare una svolta seria, nonostante le fatiche e le difficoltàdovute alle ristrettezze. Non si tratta solo
di ottimizzare le risorse locali,madi iniziareunnuovoprocesso industriale dove le risposte anche in
termini di cambiodi prodotto sononecessarie ora, qui e possono essere il determinante di una svolta.
CeciliaBolognesi
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...48
Powered by FlippingBook