In questa foto:
manifesti nel contesto milanese.
Foto del progetto Manifesti di Angelo Antronaco
di gare aggiudicate.
La ragione di tale insuccesso può
essere rintracciata nella scarsa
capacità delle amministrazioni
pubbliche nella corretta gestione
delle iniziative intraprese,
nell’assenza di procedure
standardizzate e pienamente
condivise da parte di tutti gli
attori coinvolti, nella scarsa
propensione del sistema bancario
nel finanziare le iniziative.
Più in generale, il PPP è
penalizzato dall’esistenza di
una sostanziale impossibilità
di valutazione del rischio
amministrativo sottostante
a qualsiasi iniziativa, il cui
successo non può prescindere
dalla presenza di certezze di
tipo giuridico, amministrativo,
temporale e contrattuale.
A questo proposito l’Ance sta
mettendo a punto, nell’ambito
di un gruppo di lavoro sul
Partenariato Pubblico Privato,
che vede riuniti tutti i principali
soggetti interessati in tali
operazioni: Abi, Anci, Banca
d’Italia, CDP, Infrastrutture
lombarde, Studio legale Legance,
Università Tor Vergata, UVAL,
uno schema standardizzato di
convenzione di concessione di
lavori da mettere a disposizione
degli operatori del mercato e,
in particolare, delle Pubbliche
Amministrazioni che vogliano
intraprendere operazioni di PPP.
Conclusione
Di fronte allo scenario descritto e
alle esigenze illustrate, la Legge di
Stabilità rappresenta il momento
giusto per rilanciare la politica
infrastrutturale del Paese. Serve
da parte del Governo e di tutte le
istituzioni, più coraggio, affinché
nel corso dei lavori parlamentari
vengano adottate quelle
politiche di crescita e sviluppo
che l’Europa non potrà non
condividere. Infrastrutture, messa
in sicurezza del territorio, degli
edifici pubblici, a cominciare
dalle scuole, e piano di social
housing sono gli elementi che
metterebbero il Paese nelle
condizione di crescere.