A
ltri Colleghi hanno già ampiamente
dibattuto il tema delle cause
dell’attuale crisi; non mi dilungherò
pertanto su tale aspetto ma intendo proporre
alcuni spunti di riflessione su quali soluzioni
possiamo individuare per immaginare una
auspicata ripresa.
E’ necessaria innanzitutto una premessa.
L’attuale situazione del settore immobiliare
e delle costruzioni è il risultato di una
complessa crisi finanziaria, sociale, politica
nazionale e internazionale nonché del
sommarsi di una specifica crisi strutturale di
settore. Le soluzioni che verranno individuate
si concentreranno solo su temi specifici di
settore con il convincimento che nei prossimi
anni assisteremo a un lento ma progressivo
miglioramento dell congiuntura generale
Quali dunque le soluzioni per uscire da una
profonda crisi di settore?
1. Consapevolezza: immobiliare e costruzioni
sono due settori maturi, come la siderurgia,
la produzione automobilistica, la cantieristica
navale. Stesse caratteristiche prevalente
domanda di sostituzione, eccesso di capacità
produttiva, forte competizione sui prezzi,
contrazione dei volumi di produzione. E’ un
fatto e dobbiamo essere consapevoli che i
settori maturi non hanno crisi congiunturali
ma strutturali da cui si può uscire solo con
processi di radicali innovazioni di prodotto e
con concentrazioni aziendali
2. Semplificazione: la complessità è uno
dei gravi mali italiani ancor più in settori
soggetti a regolamentazioni e a vincoli
normativi. I differenti regolamenti edilizi,
sanitari, prevenzione incendi delle nostre
città impediscono di avere 2 edifici identici
se realizzati in Comuni differenti. La
complessità impedisce di trovare simultaneità
tra opportunità e decisione di investimento,
genera un insopportabile protezionismo
di operatori e professionisti locali e crea
un mercato opaco. Semplificare è un
obbligo etico e professionale per stimolare
professionalità e per facilitare chi ha
intenzione di investire nel nostro territorio.
3. Valorizzare: abbiamo una straordinaria
ricchezza in questo Paese data dal nostro
territorio, dalla bellezza naturale e dalle
magnificenze delle opere e della cultura.
Questo straordinario patrimonio si
accompagna a una straordinaria capacità
tutta italiana di non valorizzare o addirittura
di aggressione e depauperamento del
patrimonio. Valorizziamo ciò che di utile
abbiamo invece di inseguire inutili sogni.
Abbiamo infrastrutture ma non abbiamo la
capacità di sfruttarne il potenziale (Fiere,
aeroporti, reti autostradali, porti impianti
sportivi, scuole, ospedali, tribunali…). Non
ci mancano le infrastrutture ma ne abbiamo
di inutili, ridondanti, non necessarie o di
obsolete. Abbiamo aree metropolitane
carenti nello sviluppo di reti di trasporto
eppure riusciamo a insidiare Università,
Stadi, Ospedali lontane da reti primarie di
mobilità urbana. Valorizziamo innanzitutto
ciò che abbiamo.
4. Pragmatismo: Dibattiamo da anni
degli stessi temi e problemi, conosciamo
insufficienze e criticità del nostro settore,
eppure quasi nulla di rilevante si è fatto.
Discutiamo di semplificazione fiscale e
assistiamo inermi a inutili combiamenti quali
la trasformazione dell’ICI in IMU e in TIRSE.
Quanto costa in termini di credibilità tale
inutile creatività fiscale? Sono anni che si
propone una revisione del Catasto e ancora
non sappiamo censire beni fisici inamovibili.
Com’è possibile che da anni si parli di
efficienza energetica eppure manteniamo un
patrimonio immobiliare obsoleto.
Per riavviare processi di crescita non servono
formule magiche o innovative bastano poche
azioni Semplici, Serie e Pragmatiche.
ricetta
Qui a destra:
immagine dal progetto La città raddoppia
di A. Antronaco
In questa pagina e nella pagina a fianco:
immagini delle torri presso
la stazione ferroviaria Garibaldi
prima del recladding.
Foto del progetto Manifesti di A.Antronaco
042_043
Come uscire dalla Crisi
Cesare Ferrero
Country manager Italia
BNP Paribas Real Estate