DEDALO 40 Lavorare all'estero - page 42

PaoloBrescia,
TommasoPrincipi
OBR
Unponteper l’estero
L
a crescitadeimercati globali e le reti di
servizi internazionali hanno avviatonegli
ultimi anni un imponenteprocessodi
cambiamento economico, sociale e culturale
transnazionale. Inparticolarenei paesi delle
economie in viadi sviluppounagrande forza
omologante, alimentatadaimodelli del
marketing internazionale legati alla
promozionedal “sognooccidentale”, sta
velocementemodificando il paesaggio e i
modi di abitare.Unprocesso che sta
avvenendo indifferentemente sebbene le
condizioni culturali ed economichedei paesi
coinvolti siano alquantodifferenti.Daun lato
laproduzione immobiliare rivolta allenuove
middle-class sta cambiando eunificando
globalmente il paesaggio.Grattacieli
copy-paste con insostenibili curtain-wall sono
realizzati dallegrandimultinazionali del real
estate indifferentemente in climi tropicali e
continentali,mentrenelleperiferie enegli
slums lapraticitàdei nuovimateriali - plastica,
lamiera e alluminio - sta annientando la
memoria e l’uso localedelle regoledel buon
costruire e, quindi, della sostenibilità
ambientale. In risposta aquestoprocesso, le
nuovegenerazioni più illuminate cominciano
apensare come valorizzare l’identità storica
dei propri luoghi, avendo compreso la
necessità, anche economica, di preservare le
risorsenaturali ed i beni comuni.Mentre
globalmente il processodimodernizzazione
delle città cancella talvolta secoli di storia edi
conquiste culturali, nello sviluppodi alcune
cittàdell’India,ma anchedel centroAmerica,
gruppi di intellettuali si affiancano ai
developers per preservare i valori storici e le
identità locali. Inquesti scenari una
rivoluzione industrialenon ancora compiuta
presenta l’opportunitàdi valorizzare,
attraverso l’architettura, laproduzione
artigianale e la sua storia. Il fenomeno che
attraverso lanostra esperienza stiamo
registrando è lapresadi coscienzadelle
identità regionali, ancheneimercati
emergenti. Permegliodescrivere lanostra
letturadi questo fenomeno, proviamo a
raccontare alcune recenti esperienze che ci
vedono coinvolti inAsia eAfrica.Dopo aver
completato alcuni progetti in Italia che ci
avevano consentitodi investigare alcuni temi
essenziali sui nuovimodi dell’abitare
contemporaneo (con il progettodi
Milanofiori) e sulla rigenerazioneurbana (con
ilMuseodi Pitagora), siamo stati invitati a
tenereuna lecture all’Academy of
ArchitecturediMumbai. IpsitaMahajan
presente alla conferenza eoggi direttoredi
OBR India, ci presentòRajeevLunkaddi
HumanProject che ci chiamò a Jaipur per
discuteredi unpossibileprogetto. Si trattava
dello sviluppodi un cluster vicino
all’aeroporto che comprendesse il quartier
generaledi unamultinazionale. L’intenzione
di Lunkad eramolto chiara: dimostrare che
erapossibile sviluppareunprogettodi real
estate conuna sostenibilità sociale traducibile
in valorizzazionedellemaestranze artigianali e
artistiche locali, contribuendo inquestomodo
allo sviluppo economico e culturaledel
territorio. Condizionenecessaria era, dunque,
una conoscenza approfonditadella
produzione, deimateriali edelle tecniche
costruttive locali.Dopoun viaggiodi studio tra
i produttori del Rajasthan, era risultato
evidente che, non esistendoun’industria
dell’edilizia, il processopiù appropriato fosse
la trasposizionedall’art and craft
all’architettura. Lavorando congli artigiani e
gli artisti locali, è statoquindi possibile
declinare in chiave contemporanea antichi
motivi della culturamaterialeormai
consolidati nell’immaginario collettivo (come
il Lehariya), combinandounaprogettazione
parametrica conuna tecnologia costruttiva
basilare. Lo scopo era restituire il concetto
dellamultiplicity, basato sulla ripetizione
(artigianale), più che sullamoltiplicazione
India, Africa
Qui a destraOBR: LH1, London, United
Kingdom. rigenerazione di un edificio storico
residenziale aLondra
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